I cambiamenti intercorsi negli ultimi anni a scuola (diminuzione delle risorse, aumento dell’orario di lavoro, difficoltà educative con le nuove generazioni) sono il motivo per cui la psicologia scolastica si è sviluppata molto. Si cerca di analizzare i problemi psicologici della scuola, dei docenti, degli scolari e a volte anche dei genitori.
La scuola è effettivamente un “miscuglio” di relazioni su vari livelli:
- tra insegnanti
- tra insegnanti e alunni
- tra alunni
- tra genitori e insegnanti
- tra genitori e alunni (alle quali assistono gli insegnanti)
- tra istituzione scolastica e famiglie
- tra referenti territoriali e istituzione scolastica.
Ognuna di queste dinamiche si interseca con l’altra, come a formare un albero con molte radici e tantissimi rami, spesso “incastrati” tra di loro e non sempre facilmente districabili.
L’ideale sarebbe una piena collaborazione tra tutte le figure coinvolte. Spesso però succede che, senza un monitoraggio costante, vengano a crearsi degli attriti.
Inoltre la società nella quale ci troviamo attualmente richiede sempre maggior sforzo da parte delle figure coinvolte senza che ci sia un investimento valido in merito, lasciando quindi spesso genitori, insegnanti e alunni da soli a “darsi la colpa” a vicenda quando le cose non funzionano.
L’ideale, ove possibile, sarebbe di riuscire a prevenire alcuni problemi per non doversi poi sobbarcare situazioni troppo complesse, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà di apprendimento e il disagio psicosociale.
Si può intervenire sugli alunni, per esempio nei casi di disturbi del comportamento (iperattività, aggressività, bullismo) provando a partire dal gruppo classe, per incrementare l’intelligenza emotiva. Aiuta molto anche coinvolgere e intervenire direttamente anche sugli insegnanti, per cercare di non farli sentire soli nel progetto educativo e nelle difficoltà che esso comporta.
A tal proposito è sicuramente molto utile la mindfulness, un’esperienza che aiuta a creare e mantenere uno stato mentale salutare, genera calma e fiducia e aiuta nella crescita e nella conoscenza di sé. La mindfulness si riferisce alla consapevolezza. Nello specifico a scuola può essere usata per provare a contenere e gestire l’irrequietezza e l’agitazione di un gruppo.
http://www.centromindfulness.net/scuola/